Pavimento Pelvico

Pavimento Pelvico

GRAVIDANZA
Pavimento Pelvico

Pensatelo come se fosse un’amaca: regge e blocca tutti gli organi addominali che spingono verso il basso per opera della forza di gravità. Il pavimento pelvico rappresenta di fatto sia la regione chiave dell’espulsione delle scorie che quella della sessualità. Complessi e stratificati pudori sociali e tabù culturali hanno contribuito a fare in modo che resti ancor oggi un’area poco conosciuta, o meglio, poco esplicitamente riferita, perché di fatto costituisce una regione di felicità e infelicità per entrambi i sessi, per tutta la vita. 

Eppure le disfunzioni del pavimento pelvico colpiscono circa un quarto della popolazione adulta. Per lo più donne, per via del fatto che portare la gravidanza, la danza dei gravi che premono proprio su quella regione, il parto naturale e le modificazioni ormonali della menopausa si annoverano tra i principali fattori predisponenti. Relativamente da poco si è cominciato a dibattere in merito alla prevenzione delle lacerazioni perineali durante il parto e delle conseguenze dell’episiotomia. E solo relativamente recente è stato il diffondersi di una maggiore attenzione, teorica e pratica, nei confronti di prolassi e incontinenza femminile.

La buona notizia è che quelli del pavimento pelvico sono muscoli volontari, che quindi possono essere allenati e rieducati. Una buona muscolatura permette di fronteggiare la pressione generata nella cavità addominale da sforzi ordinari, quali la tosse o uno starnuto, e via via anche quella derivante da azioni più intense, come un peso, o il peso di un bambino. E le due cose sono, per evidenti ragioni, collegate.

Nella cultura indiana si parla in termini aperti dell’importanza del pavimento pelvico già in testi enciclopedici del 1300 D.C.; nella medicina occidentale, invece, il primo medico che ha portato alla luce l’importanza di una buona salute pelvica e ha sviluppato esercizi pratici di allenamento è stato il dott. Arnold Kegel, ginecologo, nel 1950 circa. I suoi esercizi, chiamati esercizi di Kegel, sono considerati tutt’oggi gli esercizi per eccellenza per una buona salute del pavimento pelvico, sia per l’uomo che per la donna.

Per tornare alla cultura indiana, la contrazione volontaria del pavimento pelvico ha nome Mula Bandha: è un termine sanscrito che vuol dire letteralmente “sigillo della radice”; Mula: la “radice” alla base della colonna vertebrale, e bandha “stringere”, “trattenere”.

Nello yoga, la sua stimolazione consapevole e costante è importante per favorire lo sviluppo dell’energia Kundalini, ossia l’energia cosmica femminile che risiede alla base del nostro corpo, e che viene rappresentata come un serpente dormiente e arrotolato.

Se svegliato, il serpente riesce a elevarsi lungo tutta la colonna vertebrale, attraversando i chakra e arrivando fino al cielo tramite il settimo chakra, il vertice della testa. È una pratica molto potente, che favorisce la nascita di una consapevolezza che parte dai tessuti molli del bacino e sostiene, allunga e tonifica tutto il rachide e fino al cranio. Al dì là della funzione energetica, una consapevolezza del genere aiuta a sostenere le posture e a evitare traumi fisici, favorisce una sessualità molto più soddisfacente e previene molte patologie.