Vampate di Calore

Vampate di Calore

MENOPAUSA
Vampate di Calore

Le vampate di calore si associano spesso ad arrossamento del viso e del collo e a un aumento della frequenza cardiaca. Figurano sicuramente tra i sintomi più comuni (e temuti) della menopausa, possono andare avanti per qualche minuto e non di rado sono accompagnate da sudorazione intensa, brividi e palpitazioni.

Circa l’85% delle donne le conosce o le conoscerà. Per molte si tratta di episodi occasionali, per altre invece sono frequenti e compaiono anche di notte (sudorazioni notturne) incidendo in modo importante sulla qualità della vita. Si tratta di un disturbo dovuto ad un mancato equilibrio del centro termoregolatore – posto nell’ipotalamo – che controlla la temperatura corporea. Come dire che il termostato inizia a fare le bizze a partire dagli ultimi anni di età fertile, a causa delle fluttuazioni e poi della carenza di ormoni estrogeni. Nel 70-75% dei casi esse insorgono in peri-menopausa e nel 25-30% in menopausa.

 

Diversi fattori possono aggravare il fenomeno, tra cui:

  • sovrappeso e obesità
  • temperatura esterna – il sole, il caldo e l’umidità
  • insonnia (la stanchezza fisica aumenta la sensazione di bisogno di zuccheri; essi danno l’illusione di avere maggiore energia, ma in realtà comportano un aumento di glicemia e insulina, con conseguente aumento del grado di infiammazione; inoltre espongono a prendere peso e aumentano il rischio di diabete)
  • stress acuto e cronico – lo stress causa un aumento del cortisolo, il cosiddetto “ormone dello stress”, che influenza negativamente l’attività del centro termoregolatore; esso ha anche il potere di alterare il microbiota, ossia il sistema di microrganismi che abitano l’intestino, causando difficoltà digestive e intestinali.

 

Sbalzi di cortisolo 

Vampate di calore e stress si alimentano a vicenda. Se lo stress, infatti, è un fattore di rischio per lo sviluppo di vampate, queste ultime, a loro volta, alimentano lo stress poiché agevolano l’aumento del cortisolo. Gli effetti di questi sbalzi di cortisolo persistono nelle ore successive alle vampate e nel lungo periodo si possono sperimentare:

  • vasocostrizione e aumento della pressione arteriosa
  • iperglicemia
  • aumento di peso
  • neuro-infiammazione e aumento del rischio di depressione
  • deterioramento cognitivo accelerato e aumento del rischio di sviluppare demenza e malattia di Alzheimer

 

 

Il consiglio è di consultare il ginecologo che, in base al caso, può prescrivere una terapia ormonale sostitutiva e/o farmaci fitoterapici.

Nel quotidiano, che contromisure prendere?

 

  • in primo luogo, uno stile di vita attivo. Per abbassare i livelli di cortisolo, è consigliato camminare la mattina, alla luce naturale, per 30-45 minuti; la pratica dello yoga ha pure ottimi riscontri;
  • seguire un’alimentazione equilibrata, ricca di fibre, antiossidanti, Omega 3 e povera di grassi saturi (contenuti ad esempio nel burro, nei formaggi e nella carne rossa);
  • idratarsi adeguatamente;
  • evitare fumo e alcol;
  • si rivela utile vestirsi “a cipolla” indossando più strati di indumenti sottili e traspiranti
  • Tebere a mente che cibi piccanti, spezie e bevande calde non aiutano; e che the e caffè sono eccitanti, e possono favorire le vampate.
  • le stesse cure ed attenzioni possono essere poste sulla scelta della biancheria da letto: lenzuola in cotone e piumini traspiranti. E di notte può essere utile mantenere un ambiente fresco e ventilato, sperando di evitare che le vampate interrompano il sonno notturno.